La verifica degli effetti fotobiologici dei LED sta diventando sempre più importante visto il notevole sviluppo di questa tecnologia negli apparecchi di illuminazione Facciamo un po’ di chiarezza 1) In fase di acquisto è fondamentale chiedere anche la "carta di identità" dei LED ovvero le specifiche tecniche in merito alle prove eseguite secondo la norma EN 62471. Tutti i LED devono essere verificati e classificati : GLS quando le prove sono state seguite ad una distanza dal LED tale da misurare 500 lux ; NON GLS quando le prove sono eseguite ad una distanza dal LED di 200 mm Si intuisce che un LED classificato GLS (General Lighting System) è potenzialmente più idoneo all’utilizzo in apparecchi di illuminazione per i quali ad esempio può essere orientato il fascio luminoso direttamente verso gli occhi (Apparecchi da Tavolo) 2) Dopo aver valutato le caratteristiche del LED da utilizzare è necessario fare un’attenta valutazione del proprio apparecchio per accertarsi che focalizzatori, lenti o similari possano concentrare il fascio luminoso al punto da rendere necessario effettuare i test fotobiologici anche sull’apparecchio stesso; in ogni caso è necessario stabilire la Classe di Rischio del prodotto in riferimento alla norma IEC 62471-2 che classifica i LED in 4 diverse classi , da quella con rischio esente (Exempt Risk) a quella con il rischio più elevato (Risk 3) per il quale è necessario approfondire il tutto e valutare attentamente quali avvertenze , etichettature e quant’altro necessario per rendere sicuro il proprio prodotto. È necessario fare attenzione anche ai led di segnalazione che possono essere installati in apparecchi elettrici ed elettronici, elettrodomestici, ecc.